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Non tutta l’area delle Dolomiti considerata come siti UNESCO, di questa solo nove gruppi di montagne dolomitiche sono oggi riconosciute patrimonio mondiale dell’umanità. Attorno a questi gruppi si estende un’area denominata cuscinetto la cui specificità è solo quella di essere zona adiacente al sito UNESCO.
Più precisamente l’area che fa parte dei siti UNESCO si estende per 141.908 ettari, ed è considerata l’area core, che comprende precisamente diciotto cime dolomitiche. Attorno ai siti veri e propri si può estendere un’area più o meno ampia e regolare definita come area cuscinetto o buffer, la cui estensione arriva a coprire complessivamente 89.267 ettari.
Le aree cuscinetto non sono aree sottoposte alla tutela dell’UNESCO e dunque considerate siti UNESCO, ma la loro esistenza deriva dal fatto che sono riconosciute utili e necessarie al mantenimento delle caratteristiche naturali e fondamentali delle aree core. Le aree cuscinetto sono dunque utili a preservare la geomorfologia ed il paesaggio delle Dolomiti, evitando che il loro valore possa essere intaccato o minacciato. Queste zone sono state dunque designate come tali nel momento stesso in cui si procedeva ad individuare quali fossero le aree tutelate come patrimonio mondiale dell’umanità. In genere queste partono da un’altitudine al di sopra dei 1500 metri e per circa il novanta percento fanno già parte di parchi naturali quindi protette da tutele paesaggistiche locali. L’UNESCO non obbliga ad alcun vincolo, ciò significa che queste aree si possono visitare anche alloggiando in un comodo hotel.
Dolomiti patrimonio dell’umanità è composto esattamente da nove siti UNESCO, divisi per tre regioni e cinque province italiane. I siti sono poi denominati con uno specifico nome. Pelmo Croda da Lago è il primo, totalmente in provincia di Belluno comprende vari piccoli gruppi di montagne. Il secondo sito è La Marmolada, la vetta più alta delle Dolomiti, si trova tra Veneto e Trentino Alto Adige e per la sua altezza è chiamata: La Regina delle Dolomiti. Un altro gruppo molto frastagliato ed esteso ricade sotto la denominazione di Pale di San Martino San Lucano Dolomiti Bellunese Vette Feltrine, sito diviso tra la provincia di Belluno e quella di Trento si presenta fatto a forma di parabola con in mezzo la zona dell’agordino. Il quarto gruppo è quello delle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, si trovano nell’estrema parte orientale delle dolomiti e vanno dalle valli del fiume Piave a quelle del Tagliamento toccando le province di Belluno, Udine e Pordenone comprendendo l’area forse più selvaggia di tutte le Dolomiti. Le Dolomiti Settentrionali sono l’area più vasta, comprende cime famose come le Tre Cime di Lavaredo e complessivamente si estendono dalla Val Pusteria, Val Badia, Valle di San Cassiano fino alla Valle del Boite. Il sesto sito è il Puez Odle, si trova territorialmente tutto in Alto Adige ed è l’ultima propaggine dolomitica estesa verso ovest, si tratta di un’area poco estesa ma d’elevato valore geologico. Lo Sciliar Catinaccio tra le province di Trento e Bolzano comprendono montagne affascinati come le Torri del Vajolet. Il penultimo gruppo è il Rio delle Foglie, l’area più piccola tra tutte ed in provincia di Bolzano è caratterizzata da un Gran Canyon testimonianza vivida di milioni d’anni di storia geologica delle Dolomiti. L’ultimo sito sono le Dolomiti di Brenta, ultima isola di Dolomiti tra montagne di granito in territorio trentino che si sviluppa in lunghezza raffigurando una ideale “colonna vertebrale”.