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Il sito UNESCO più piccolo dei nove è il Rio delle Foglie, forse più noto in tedesco come Bletterbach. L’area si estende su 271 ettari di superficie ed è delimitata da due paesi, il villaggio di Aldino e quello di Redagno in Trentino-Alto Adige. Questi due villaggi si trovano poco a sud di Bolzano ed all’opposto l’uno dall’altro, dal monte Pausabella al Passo Olcini. Essi delimitano quello che è il vero e proprio canyon del Rio delle Foglie. Questo luogo è una gola profonda fino a 400 metri e scavata all’interno del torrente dal nome omonimo.
La lenta erosione, che dura da millenni, ha scavato questa gola lunga circa otto chilometri ed ha portato alla luce la lunga storia geologica delle Dolomiti. In tutte le alpi questo è un luogo unico. Solo qui si possono vedere in così poco spazio, e raffigurati come se si trattasse di un libro aperto, 250 milioni di anni trascritti in un susseguirsi di strati di rocce.
Il Corno Bianco, alto 2.317 metri è l’unica cima di rilievo di questa zona, per il resto qui le cime sono di modesta entità. Tutta l’area è compresa nel Parco Geologico Rio delle Foglie. Nel tempo è stato fatto un notevole lavoro per valorizzare quest’area e farne qualcosa di unico dal punto di vista scientifico e naturalistico.
Un percorso particolarmente interessante è stato approntato con partenza dal paese di Aldino giù fino a Redagno. Nei punti più interessanti sono state installate delle tavole illustrative. Dal Permiano inferiore all’Anisiano, 16 tavole spiegano in modo chiaro ed esaustivo milioni d’anni del nostro pianeta. Si posso quasi toccare ere geologiche, come il Permiano Triassico, dove un grande evento sconvolse la terra, ovvero la scomparsa di moltissime specie di piante ed animali.
Le ere geologiche sono anche rappresentate dai colori delle varie rocce affioranti nei vari strati, una specie di giardino cromatico di pietra. Dal rosso al grigio molto scuro, frutto di eruzioni vulcaniche di più di 250 milioni d’anni fa, alle arenarie di colore rossastro e dai conglomerati e le argille che si formarono nelle varie tappe che fece il mare tropicale in era Permiana durante il suo ritiro. Proprio in questi strati di rocce sono stati rinvenuti numerosi fossili di piante e impronte di dinosauri. particolarmente interessante l’intero calco di un piccolo rettile preistorico.
Così quella che oggi è una bellissima cascata si formò milioni di anni or sono da un consistente deposito di cefalopodi. Sempre creato dal mare, si può osservare una notevole successione di depositi formatisi dal ritiro e dal successivo ritorno delle acque nel corso delle varie ere. Fasi erosive si sono succedute a fasi di sedimentazione, i minerali precipitavano sul fondale basso e l’evaporazione creava nuovi strati, questi si erodevano ancora e poi una nuova fase di sedimentazione creava nuovi conglomerati.
Rio delle Foglie, anche se stupefacente per il suo paesaggio ed il suo ambiente, è profondamente importante per la testimonianza che offre sulla storia della terra, oltre che la storia e la formazione delle Dolomiti.
Si giunge sul sito attraverso l'autostrada del Brennero A22, uscita Ora-Egna, oppure provenendo dalla Val di Fiemme. Dopo circa 4 chilometri di strada si giunge all'accesso del sito. Solo qui si vede il cartello che riconosce il luogo come facente parte del partimonio UNESCO. Proseguendo si giunge al centro visitatori, da dove partono i sentieri che conducono alla base o in cima al canyon.
Per maggiori informazioni: www.blettrebach.info Tel. 0471 886946
L'accesso costa 4 euro a persona ed il casco è obbligatorio, ma si può noleggiare a solo 1 euro presso il centro visitatori.