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Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi si estende esclusivamente all’interno della provincia di Belluno. Ha una superficie vasta, di circa 31.500 ettari. Il parco è stato istituito nel 1990 e comprende un’ampia varietà di paesaggi e montagne. Nella parte più bassa, si trovano zone abitate ed anche la presenza di più vecchi insediamenti. Nelle aree di più alte quota vi sono zone selvagge, difficili da raggiungere ma dal fascino indiscusso.
L’area compresa nel parco è estremamente mutevole ed offre numerosi paesaggi: va dalle praterie alle montagne rocciose, dai boschi ai ghiaioni ed alle forre. Sono molte qui le specie di piante rare che caratterizzano il parco. Causa di questa rarità pare sia il fatto che molte zone siano rimaste libere dai ghiacci, nel corso dell’ultima glaciazione terminata circa 12.000 anni fa. Il parco si sviluppa nella parte meridionale delle Alpi, e molte di queste montagne fanno ancora parte delle Dolomiti ed in parte rientrano nell'area del sito UNESCO dolomiti Bellunesi.
Qui ci sono montagne erbose, come il Serva od il Monte Pavone. Poi però dalle Vette Feltrine fin su verso nord alla Schiara, una lunga catena alpina riporta al fascino della roccia dolomitica. Valli impervie e prati, boschi e morene caratterizzano questo straordinario parco naturale. Diversi gruppi montuosi si contraddistinguono e sono ormai molto conosciuti dagli appassionati: tra i 2100 metri e anche oltre i 2300 metri delle Vette Faltrine si prosegue poi col Monte Pizzocco, i Monti del Sole, il Pramper ed il gruppo dello Schiara, per non citarli tutti.
Uno degli aspetti più interessanti di questo parco è l’aspetto geologico. Causa la lenta erosione, sono numerose le zone carsiche comprese nel parco, all’interno di esso si sono contate ben 200 cavità. La zona dei Piani Eterni è un vasto altipiano a circa 1700 metri di quota. Nel sottosuolo ci sono circa 35 chilometri di gallerie, che per l’area del Veneto racchiudono ben due primati. La galleria più profonda scende fino a 1052 metri sotto terra, mentre quella più lunga primeggia anch’essa, anche a livello nazionale. Da segnalare le miniere della Valle Imperina. Esistenti già in epoca romana, da qui si estraeva rame e poi anche argento. L’antico centro minerario, chiuso definitivamente a metà del novecento, è oggi un museo di archeologia industriale.
In una tale abbondanza di cavità non stupisce che il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi sia ricco di corsi d’acqua che si inabissano nel terreno e ricompaiono poi più a valle. E anche l’acqua è protagonista di un’altra peculiarità del parco: la Flora. Quasi un quarto della flora presente nel territorio italiano è presente all’interno del parco. Sono circa 1400 le specie diverse presenti nell’area, dalle piante d’alto fusto a quelle più minuscole. Sono numerose le specie rare ed è anche vero che il parco presenta numerose aree climatiche al suo interno. Questo perché, oltre che avere un’ampia estensione territoriale, ha un’alta estensione verticale, dalle poche centinaia di metri a valle fino oltre i 2000 delle vette.
Anche se il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi si estende solo all’interno di una unica provincia, di questa ne copre però una bella fetta. A sud comprende il comune di Pedavena poi Feltre e poi risale lungo la val belluna fino all’agordino, per toccare parte della Val di Zoldo e di Longarone. Il parco organizza anche dei cicli di educazione ambientale con programma annuale. Oltre a questo però organizza e partecipa a numerose iniziative di carattere scientifico all’interno della propria area.