Carnevale di Fornesighe
In Val Zoldana

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Il Carnevale di Fornesighe è un altro esempio tra i Carnevali Dolomitici. Si tiene nel minuscolo paesino di Fornesighe, pittoresca frazione di Forno di Zoldo.

Personaggio principale di questo carnevale in maschera è la Gnaga (una vecchia che porta nella gerla il figlio ormai adulto). La vecchia è ovviamente affaticata dall’età, mentre il figlio è sorridente. Un’interpretazione di questo insolito personaggio è il buon auspicio per una primavera, ricca e fiorente (il giovane) dopo un inverno duro e difficile (la vecchia).

E’ anche un capovolgimento del tipico susseguirsi degli eventi, aspetto questo presente in molte rappresentazioni carnevalesche (in questo frangente il passaggio naturale di oneri ed incombenze da una madre vecchia ad un figlio adulto).
La Gnaga è una maschera con una tradizione antichissima. Nasce infatti nel 1897 grazie a Valentino Toldo, emigrante nella Svizzera romanica, che probabilmente prese spunto proprio da personaggi tipici di quella zona per dare vita a questo personaggio. Inizialmente non fu ideata la maschera così come la si vede oggi, ma fu lo stesso Valentino Toldo a vestirsi da donna ed a portare in sfilata il figlioletto.

Le altre Machere del Carnevale di Fornesighe

Oltre alla Gnaga nel Carnevale di Fornesighe vi è un Matazin che apre il corteo. Maschera di origine iberica che si impose in Italia ed in Europa, con abito colorato e la tradizionale sfilata di volti lignei a cui è legato anche un concorso. Altro aspetto unico ed abbastanza innovativo di questo Carnevale (anche se ormai presente da parecchi anni) è la presenza per le vie del borgo e presso i caratteristici rustici in legno ormai quasi tutti disabitati di autentiche sculture in ferro che rappresentano persone dedite ad antiche attività e mestieri. Questa idea nacque per dare una più forte presenza umana in questi angoli ormai poco abitati del paese. Altre tipiche maschere zoldane, ormai però abbandonate, erano:

Al Compare; vestito di nero con bombetta e bastone di ligustro.
Al Coco; personaggio con vestito di meta-lana, volto ricavato da pelle bianca di pecora per farlo sembrare vecchio, a cui la gente donava un obolo (spesso uova, da cui nasce il nome).
La Comare; con la tradizionale veste zoldana.
Al Nuiz; scelto tra i coscritti, vestiva di nero ed indossava un cappello a cilindro.La Nuiza; spesso impersonato da un individuo di sesso maschile scelto per i suoi lineamenti femminili.
L’Ampezzana; aggiunta in un secondo momento era una donna col vestito tipico ampezzano prestato da una donna trasferitasi in seguito a matrimonio dalla valle d’Ampezzo a Zoldo, dava un tocco d’originalità attraverso un vestito insolito.

Il Carnevale era inoltre arricchito dai Sonador che suonavano gratuitamente. Le coscritte, invece, restavano in una casa designata per preparare il pranzo, dopo aver provveduto alla preparazione della colazione e aver vestito i coscritti.

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