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Questa Alta Via Numero Uno è considerata una delle vie più classiche tra le Dolomiti, si estende tra le province di Bolzano e quella di Belluno, nelle Dolomiti Orientali. L’Alta Via Numero Uno intreccia percorsi famosi e pieni di storia e suggestione. Passando attraverso luoghi dal vero sapore alpino e dolomitico. Questo è un percorso a cui un appassionato di montagna e della natura montana non può rinunciare, o percorrerlo almeno in parte.
Ci sono tre parti distinte in cui l’Alta Via Numero Uno può essere divisa: dal punto di partenza, l’incantevole Lago di Braies alle Tofane, passando per i gruppi di Fanes e Croda Rossa. Dalle Tofane poi al Civetta, passando per le aree del Nuvolau, Croda da Lago e del Pelmo. Infine dal maestoso Civetta a Belluno passando per i gruppi della Moiazza, Tamer-San Sebastiano, Pramper-Mezzodì e Schiara. Ufficialmente però le tappe sono 12, che scendono 8 o 9 a seconda che si voglia saltare qualche tratto del percorso.
Se il lungo percorso di 125 chilometri, circa non è particolarmente difficoltoso è pur vero che è lungo. Tanto da richiedere dai 12 ai 15 giorni di cammino ad una quota media di 1500 metri. Fortunatamente ci sono 15 rifugi lungo il tracciato dell’Alta Via n. 1. Proprio per avere la certezza di trovarli aperti alle esigenze dell’escursionista, si consigli di percorrere il tracciato nel periodo che va dal 20 giugno al 20 settembre.
La prima tappa dal Lago di Braies al Rifugio Biella
Sono circa tre ore e mezza di cammino. Dal rifugio, in circa un’ora poco più , si può raggiungere la cima di Croda del Becco.
La seconda tappa dal Rifugio Biella al Rifugio Fanes
E’ un percorso variabile tra le quattro e le cinque ore.
Dal Biella ci sono due percorsi alternativi che portano al Rifugio Fanes. Il percorso in quota è comunque semplice e panoramico.
La terza tappa dal Rifugio Fanes al Rifugio Lagazuoi
Qui cinque ore di percorrenza.
qui si è in vista di Cortina d’Ampezzo, passando per la Forcella del Lago tra Torre del Lago e Cima Scotoni.
La quarta tappa dal Rifugio Lagazuoi al Rifugio Nuvolau
Circa cinque ore di cammino.
Qui
è possibile effettuare una variante, la famosa e spettacolare via
ferrata Lipella. Inoltre si può passare per la Galleria del Castelletto,
tratto famoso per le vicende della prima guerra mondiale. Dal punto di
vista naturalistico invece si transita per la Tofana di Rozes.
La quinta tappa dal Rifugio Nuvolau al Rifugio Città di Fiume
All’incirca quattro ore e mezza di percorrenza.
Anche
qui è presente una variante, per chi vuole c’è la possibilità di
transitare nella zona delle Cinque Torri, presso il rifugio omonimo ed
il rifugio Croda da Lago Palmieri. L'itinerario comunque si snoda alla
base del magnifico Monte Pelmo, il Caregon del Padreterno.
Fotografia tratta dal sito ufficiale Alta Via n. 1 |
La sesta tappa dal Rifugio Città di Fiume al Rifugio Venezia e Palafavera. La settima tappa da Palafavera al Rifugio Sonino, Rifugio Tissi e Rifugio Vazzolèr |
L’ottava tappa dal Rifugio Vazzolèr al Rifugio Carestiano
Quattro ore circa di percorrenza.
La nona tappa dal Rifugio Carestiano al Rifugio sommariva al Pramperèt
Circa quattro o cinque ore di percorrenza. Qui un’altra variante verso la Valle di Zoldo.
La decima tappa dal Rifugio Pramperèt al Rifugio Pian de Fontana
Tre ore di strada.
La undicesima tappa dal Rifugio Pian
de Fontana al Bivacco del Màrmol Circa quattro ore. Qui si transita per
lo Schiara ed è possibile percorrere le famose terrazze carsiche a
dirupo sulle valli sottostanti. Una variante porta alla visione della
famosa Gusela del Vescovà, una torre verticale ed unica, un vero esempio
di torre dolomitica.
La dodicesima ed ultima tappa dal Bivacco Marmol al rifugio 7° Alpini circa cinque ore di cammino. Da qui si può proseguire fino alle porte della città di Belluno e dal Bivacco si può scendere al rifugio con una semplice ferrata. Qui siamo nelle Dolomiti Bellunesi, la fine dell'alta Via numero Uno.